6 Nov, 2019
Paola Maestroni – Studio Associato RiPsi
Alessandra Scolaro – Studio Associato RiPsi
In Italia il gioco d’azzardo è un fenomeno in netta espansione dalle importanti ricadute in termini sia economici che sociali, nella fascia adulta e anziana della popolazione, ma anche tra i giovani.
L’accresciuto interesse verso di esso dipende sicuramente dal fatto che è disponibile sia fisicamente, in ambienti sociali come bar e tabaccherie, che virtualmente, sulle numerose piattaforme che proliferano sulla rete. Nondimeno, l’aumento della domanda di gioco risulta innescato da altrettanto importanti fattori personali, oltre che sociali.
Quali che siano i fattori scatenanti, il gioco eccessivo risulta avere gravi ripercussioni non solo nella vita del giocatore ma anche sul suo nucleo familiare, e non solo da un punto di vista economico. In molti casi, infatti, anche i familiari necessitano dell’aiuto di un professionista per affrontare efficacemente la situazione.
Tentiamo di comprendere il fenomeno rispondendo alle seguenti domande:
Letteralmente, il termine significa «malattia del gioco». Esso quindi descrive una condizione patologica contraddistinta da una relazione distorta col gioco in generale, non necessariamente d’azzardo. Il termine che meglio descrive il fenomeno è, tuttavia, AZZARDOPATIA, che corrisponde alla condizione di dipendenza patologica dalla componente dell’azzardodei giochi classificati come tali.
In generale, si definisce ‘gioco d’azzardo’ un gioco in cui:
Nello specifico, in Italiai giochi d’azzardo si distinguono in Giochi da casinò, Apparecchi da intrattenimento (Slot machines e VLT), Giochi on line, Dadi, Lotterie, Bingo, Giochi di carte, Scommesse.
Secondo Avvenire.it (Gennaio 2019), «Nel 2018 la raccolta ha raggiunto 107,3 miliardi di euro, con un incremento del 5,6%rispetto al 2017, quando con 101,6 miliardi si era per la prima volta sforato la quota 100», «Il che equivale a qualcosa come quattro manovre finanziarie messe insieme». «Si tratta di una dipendenza patologica di massa che non ha eguali nel mondo occidentale», sostiene il Prof. Maurizio Fiasco, Sociologo, Presidente di Alea, Associazione per lo studio sul gioco d’azzardo.
La geografia dell’azzardo parte da Prato: è nella provincia toscana che si registra la spesa pro capite più elevata (circa 672 €), calcolata al netto delle vincite e prendendo in esame la sola popolazione maggiorenne. A seguire, Sassari (516 €),Como (494 €) e Teramo (463 €).
Ma il fenomeno non riguarda solo l’Italia: secondo l’Economist (Febbraio 2017),l’Italia è al 4° posto nel mondo per soldi persi in giochi d’azzardo, dopo Stati Uniti,Cina e Giappone.
Nel 2018, l’ISS, Istituto Superiore di Sanità, in accordo scientifico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha pubblicato i risultati del «più grande studio mai realizzato prima in Italia» sul fenomeno del gioco d’azzardo. Lo studio ha messo in evidenza che in Italia 18 milioni di persone giocano d’azzardo; di essi:
Esistono tanti servizi in grado di aiutare il giocatore ad ottenere l’aiuto di cui necessita. Ciascuno di essi prevede di aiutare sia il giocatore che la sua famiglia: sono, infatti, diversi gli aspetti da trattare, dalla cura della dipendenza alla tutela del patrimonio, al sostegno ai familiari.
E’ possibile se si seguono alcune preziose indicazioni che garantiscono di proteggersi da un coinvolgimento eccessivo col gioco. Se proprio si vuole giocare, quindi, è opportuno porsi dei limiti di tempo e di denaro, usare il gioco come un passatempo e non come un mezzo per fare soldi, evitare di giocare quando si hanno debiti urgenti, quando non si è lucidi (ad es., dopo aver consumato alcool) o quando ci si sente arrabbiati, tristi, stressati.
E’ anche bene non chiedere denaro in prestito per giocare e cercare di coltivare altri interessi oltre al gioco.
References
Paolo Canova e Diego Rizzuto (2016), Fate il nostro gioco, Add Editore
Simone Feder e Anna Polgatti (2017), No slot. L’azzardo non è un gioco, Giunti editore
Mauro Croce e Francesca Rascazzo (2013), Gioco d’azzardo. Giovani e famiglie, Giunti editore
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