Alice Quadri – Studio Associato RiPsi

Da sempre ci affascinano, cerchiamo di capirne il significato, a volte ci turbano e altre ci confortano… parliamo dei sogni, quel tipo di attività mentale che ci accompagna, in diverse forme, fin da quando siamo piccoli.

I sogni hanno affascinato l’uomo fin dall’antichità, perfino la civiltà dei Sumeri, dai quali abbiamo traccia del più antico rituale legato ai sogni di “incubazione” (4000 a. C.) che consisteva nel dormire in un’area considerata sacra al fine di sperimentare in sogno rivelazioni sul futuro o ricevere cure o benedizioni. Fino a giungere alla cultura greca e romana dove i sogni nascondevano un messaggio profetico proveniente dagli dei o contenevano delle previsioni sul futuro.

E’ solo alla fine del 1800 però che alcuni studiosi volgono la loro attenzione allo studio sperimentale  dei sogni e tra le diverse teorizzazioni non possiamo non citare le opere e i contributi di Sigmund Freud, fino ad arrivare ai giorni nostri dove anche gli approcci psicologici più moderni sono stati in grado di dimostrare l’utilizzo clinico dei sogni in psicoterapia.

Da allora si è scritto tutto e di tutto, passando attraverso culture popolari, vecchie credenze fino alla magia ma l’interpretazione dei sogni è una faccenda estremamente seria. Da alcuni studi effettuati la percentuale della popolazione che afferma di non sognare mai è pari al 20%.

Da cosa dipende? Difficile dirlo, ci sono diversi fattori che possono concorrere alla mancanza di sogni. Ad esempio, chi ha un risveglio lento avrà meno possibilità di ricordarsi il sogno poiché la durata della traccia mnestica relativa al sogno è di appena 15 minuti.
Anche se al risveglio, spesso non ne abbiamo ricordo, durante la notte si possono ottenere fino a 12 sogni!

Sogniamo solo nella fase REM? No, alcuni studi affermano che l’attività onirica è presente anche nella fase non REM (NREM) ma a fasi diverse del sonno corrispondono sogni diversi.

Spesso ci chiediamo, o chiediamo ad un nostro amico psicologo, “che cosa significa il sogno che ho fatto stanotte”?
La cattiva notizia è che in prima battuta, magari davanti ad un caffè e una brioche, nessuno, nemmeno uno psicologo ve lo saprà dire perché il sogno è qualcosa di “personale”, strettamente collegato alla vita e alle attuali condizioni di vita del sognatore, ai problemi che sta affrontando in quel momento e alle sue emozioni.

Ciò vuol dire, ad esempio, che se Anna e Paolo sognano entrambi un coniglio bianco esso avrò significati differenti per Anna e per Paolo.
Difatti i sogni, spesso, non sono altro che un modo per affrontare alcuni cambiamenti o eventi importanti della nostra vita.
A sostegno di questa ipotesi, la ricerca ha dimostrato con sufficiente certezza che il contenuto dei sogni è legato alle difficoltà emotive del sognatore in quel preciso momento della sua vita.

Quindi, diffidare sempre da chi vi suggerisce facili interpretazioni o peggio ancora, numeri magici che potrebbero farvi ottenere una grossa vincita al lotto!

Perché come diceva Jung, padre della psicologia analitica, “La comprensione dei sogni è un’impresa così ardua che mi sono imposto già da tempo come regola, quando qualcuno mi racconta un sogno e mi chiede che cosa ne penso, di rispondere (e la risposta è indirizzata soprattutto a me stesso): “Non ho idea di che cosa significhi questo sogno.” Dopo questa constatazione posso procedere all’analisi del sogno”.

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